Tommaso Mori crea un’installazione evocativa e immersiva a testimonianza della potenzialità generativa di ogni essere umano.
L’artista, utilizza la propria identità genetica come matrice e sviluppatrice, capace di generare innumerevoli mondi.
Seguendo un processo chimico, Tommaso Mori genera luce a partire da una goccia del proprio sangue, del proprio io, unico e irripetibile.
Il linguaggio figurativo astratto adoperato dall’artista in queste nuove opere si esprime attraverso una relazione che coinvolge l’osservatore e l’immagine.
Le geometrie sconnesse dell’immagine e l’omogeneità del colore inducono la mente umana in un viaggio all’interno della creazione artistica, distaccandosi dall’idea del fluido che nutre e rivitalizza la persona.