CHRISTOPHE CONSTANTIN

SPLASH

 

Proprio come un flâneur baudelairiano l’artista Christophe Constantin (Montreux , 1987) si aggira per i sobborghi di Roma posando il suo sguardo con apparente nonchalance su l’arrendo urbano che lo circonda. Gli elementi che rapiscono la sua attenzione sono quelli che potremmo definire “invisibili” all’occhio altrui, lo stesso che viene costantemente travolto dalla frenesia della metropoli. L’artista scruta e contempla, libera e ricompone l’oggetto della sua indagine, liberandolo dalle catene che lo tengono ancorato alla quotidianità per dagli nuova luce, una nuova vita. Il bagliore avvolgente è pieno di una carica concettuale, dalle lievi nuances romantiche e dall’accesa ironia, tanto profonda quanto provocatoria, come quella che ruota attorno al progetto SPLASH. La scultura “Risoluzione di un problema contemporaneo” arreda lo spazio GATE 26°. Altro non è che una fontana sguarnita, dove l’accento è posto sull’aspetto tecnico, ovverosia pompare un flusso d’acqua all’interno di un susseguirsi di tubi per poi farlo defluire in un ordinario secchio. Una semplicità che si evince anche nella scelta cromatica che non viene alterata da vernici o smalti tanto da lasciare i colori originari degli elementi assemblati, come il rosso del secchio, il blu della pompa e la zincatura dei tubi. Difronte a questo scenario non possiamo non far riferimento alla dinamica del ready-made di Duchamp, a cui Constantin guarda con attenzione e rimane legato in termini di formalizzazione. Quindi, sebbene l’opera possa apparire in prima istanza banale, il volano del lavoro è il capovolgimento del punto di vista, scandagliando il superficiale per approdare nel concettuale. Lo scorrere ciclico dell’acqua si fa metafora intrinseca del perpetuo scorrere del tempo, cercando di sublimare la sua immensità a cui la piccolezza dell’umanità rimane comunque – e necessariamente- legata. In questo modo la fontana, privata dall’ornamento superfluo, assume l’aspetto di un orologio che, spogliato anch’esso da indicazioni numeriche e ticchettii, batte un ritmo tanto morbido quanto inesorabile. I tubi che compongono la scultura si stagliano rigidi nel loro schema meccanico, orchestrano un movimento armonico di ascesa e discesa che ipnotizza lo sguardo del pubblico, attraendolo nella sua orbita circolare seppur arzigogolata. La relazione che si instaura con l’osservatore pone le sue basi sulla curiosità, sulla voglia di stuzzicare con sagace ‘impertinenza’ uno sguardo pigro e rapirlo, come in questo caso, in un gesto tanto ripetitivo quanto implacabile.

INFO

𝙄𝙣𝙖𝙪𝙜𝙪𝙧𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚
▪ Sabato 23 ottobre ore 17 alla presenza dell'artista e della curatrice.

➡la mostra sarà visitabile fino al 14 novembre 2021
Sabato e domenica 16:30 – 19
Gli altri giorni su appuntamento.
GATE 26A - Via Carteria 26A, 41121 Modena